Nelle razze sottoposte a prova di lavoro appartenenti al “gruppo 7 – cani da ferma” e “gruppo 8 – cani da riporto, cani da cerca, cani da acqua” nelle “prove di lavoro” spesso sono presentati soggetti che effettuano prestazioni elevate, con temperamento tendente all’iperreattività, ma che morfologicamente o nella condotta del lavoro evidenziano caratteristiche non aderenti al “tipo” e che ne fanno soggetti appartenenti a quella razza solo per il fatto che hanno il “pedigree”; Di contro nelle esposizioni cinofile spesso sono presentati e valutati positivamente soggetti morfologicamente in tipo, ma che presentano una massa imponente con taglia al limite superiore dello standard, temperamento tendente ad essere iporeattivo e che a mio parere hanno scarsa propensione all’attività venatorie e la “massa” non permette loro di affrontare con agilità le dure giornate di caccia ed i vari tipi di terreni. Questo diverso “tipo” di una razza porta la stessa a perdere nel primo caso la sua naturale conformazione morfologica e nel secondo la naturale vocazione venatoria.
Nell’articolo cerco di illustrare quali sono i limiti dei documenti a disposizioni per la valutazione dei soggetti (standard e pedigree) e quali possono essere i comportamenti per una corretta scelta dei riproduttori.